Novità in materia di intermediazione finanziaria e mediazione creditizia, alla luce dei casi di frode creditizia che secondo i dati CRIF del primo semestre di quest'anno sono in pericoloso aumento.
Sabato 4 dicembre si è svolto, presso la sala convegni di Finanziaria M3 spa via Possidonea 42, Reggio Calabria, un momento di riflessione sulle novità nel settore del credito, organizzato dalla Federazione nazionale delle società finanziarie e dall'Associazione italiana mediatori dei crediti e agenti in attività finanziaria, attraverso il convegno intitolato "La riforma della mediazione creditizia e dell'intermediazione finanziaria". Grande partecipazione di mediatori creditizia, agenti in attività finanziaria, giovani e meno giovani professionisti del settore; di un settore che dopo una staticità durata una generazione, sta cambiando ad altissima velocità.
“ Più professionalità e più moralità in un settore delicato come quello dell'erogazione del credito: ecco l'imperativo categorico con cui si chiude l'anno 2010”: questa l'affermazione con cui il presidente della Federazione nazionale delle società finanziarie, l'avvocato Santo Martorano apre i lavori del convegno; questa l'ottica in cui rilegge la nuova normativa di settore, contenuta nel D.lgs 141 del 2010, emanato in attuazione della direttiva europea 2008/48/ CE. In vigore per alcuni aspetti già dal 19 settembre 2010, il decreto rivoluziona il settore della mediazione creditizia e dell'intermediazione finanziaria, anche se determinate disposizioni saranno attuate solo a giugno 2011.
“Nel corso degli anni” ha proseguito Martorano “è stato lasciato spazio all'esercizio della professione della mediazione creditizia, prevedendo requisiti minimi per l'iscrizione all'albo ( praticamente solo il diploma di scuola secondaria superiore e la sussistenza dei requisiti di onorabilità). Rafforzare i controlli è indispensabile, anche se sarebbe opportuno prevedere una disciplina transitoria più dettagliata per ridurre il tempo di attesa al fine di arrivare alla formazione e costituzione di un organismo di autoregolamentazione.”
L'organismo di autoregolamentazione mira alla tutela sia della categoria dei mediatori che delle persone che hanno un livello di alfabetizzazione finanziaria molto basso; queste ultime invece, in un'ottica di “educazione finanziaria” devono essere consapevoli di ciò che firmano in modo tale che accedere al credito sia sempre un'opportunità di crescita e mai un pericolo di sovraindebitamento, oggi purtroppo più che mia attuale.
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